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IL LEGNO

Tessuto tipico delle piante vascolari, il legno è costituito da lunghe cellule disposte in fasci longitudinali (elementi vasali), a cui si accompagnano elementi accessori, quali cellule parenchimatiche e fibre di sostegno. Dal punto di vista anatomico, la materia solida che sta al disotto della corteccia del fusto, dei rami e delle radici degli alberi e degli arbusti è il legno secondario, costituito dalle masse legnose prodotte annualmente dal cambio verso l’interno. Tale legno è detto secondario per distinguerlo da quello primario, che si origina direttamente dall’apice del fusto e della radice ed è formato da fasci vascolari liberi uno dall’altro, la cui massa è trascurabile in confronto a quella del legno secondario. La struttura del legno è molto diversa nelle diverse famiglie, generi e specie.

Nelle operazioni in bosco (abbattimento, sramatura e riduzione in tronchi) si è generalizzato l’uso di seghe a catena portatili; la scortecciatura viene effettuata nei cantieri di deposito dei tronchi e permette un’efficace raccolta delle cortecce utilizzabili come materia prima per fertilizzanti. I cascami dell’abbattimento e del diradamento sono frantumati direttamente nel bosco da sminuzzatori mobili, che indirizzano i frammenti direttamente nei cassoni di appositi autocarri. Nei cantieri di deposito, situati nel bosco stesso o nelle immediate adiacenze, i tronchi accatastati sono sottoposti a spruzzatura per agevolare la segagione e per evitare possibili alterazioni da funghi; i cascami della segagione sono utilizzati per la formazione di truciolati.

La lavorazione che consente di passare dal legno in tronco al prodotto finito si divide in due fasi:

  • prima lavorazione, eseguita a macchina, con sega a nastro o alternativa, nella quale si trasforma il legno in tronco in legno elaborato, o semilavorato: panconi, tavoloni, tavole, correnti;

  • seconda lavorazione, nella quale si trasforma il legno elaborato in elementi finiti. Questa fase consta di diverse operazioni: il taglio del tavolame, la sgrossatura e sbozzatura che conferiscono al pezzo una forma prossima alla definitiva; la foratura e la preparazione dei bordi o delle superfici per il successivo montaggio; la finitura delle superfici (levigatura, profilatura ecc.). La lavorazione può essere eseguita a mano con opportuni attrezzi, o a macchina.

Nella lavorazione a mano si fa uso di attrezzi per il fissaggio dei pezzi (per es., banco da falegname), di attrezzi per il tracciamento (punta a tracciare, riga, squadre ecc.), di attrezzi di controllo (calibri, livella ecc.), di utensili per sgrossatura con asportazione di schegge (accetta, scalpelli ecc.), di utensili per sgrossatura con produzione di segatura (seghe di vario tipo), di utensili per forare (succhiello, trapani ecc.), di utensili finitori (pialle, lime, raspe ecc.) e di altri attrezzi vari come tenaglie, cacciaviti o martelli. Nella lavorazione a macchina si fa uso di macchine segatrici, piallatrici, fresatrici, di torni, di trapani, di mortasatrici, di lucidatrici-pulitrici. Le macchine per la lavorazione del legno sono caratterizzate da semplicità di costruzione, basso valore della velocità di taglio, incastellatura pesante e rigida, comando diretto con motori elettrici. È bene che, per la lavorazione, il legno sia stagionato, cioè che esso abbia un contenuto di acqua non superiore al 20%.

 

 

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